Scava, scava, sempre più scava

Martina si trova in Israele a svolgere il suo volontariato co-finanziato dal Programma Corpo Europeo di Solidarietà, “Dig In, Community Out”

L’avventura è iniziata il 23 ottobre, all’aeroporto di Fiumicino. Una ragazza di 25 (quasi 26) anni, una valigia e uno zaino. In testa solo un pensiero: “ma chi me lo ha fatto fare di tentare la sorte in questo modo?”

In fondo sarei potuta rimanere a casa, nella confort zone, trovare un lavoro (finalmente?).
E invece no.
Sono partita per Israele per il progetto “Dig In Community Out” con il Corpo Europeo di Solidarietà, grazie all’associazione Eurobox.

Obiettivo: lavorare nell’ambito archeologico e culturale israeliano, con l’intento anche di partecipare ad attività per la cooperazione tra comunità araba ed ebraica.

Superato lo shock dei due voli e dell’appartamento, nel quale sembrava esplosa una bomba (pessima immagine lo so n.d.r) mi sono buttata a capofitto nell’attività di scavo insieme a Cecilia ed Alessia.

Coordinate dagli archeologi dell’Israeli Institute of Archaeology stiamo scavando e documentando il sito di Tel Bet Shemesh, di straordinario interesse archeologico per il suo insediamento a continuità abitativa dall’Iron Age fino al periodo islamico.

Le giornate sembrano volare, ogni giorno impariamo cose nuove ed apprezziamo la
semplicità delle piccole gioie quotidiane (tipo la doccia appena tornate a casa).

La sera è il momento che per ora preferisco: quando finito di mangiare ci riuniamo tutte attorno al tavolo della cucina e ci raccontiamo la giornata. Pierlivia ci racconta dei suoi bambini al kindergarten e noi ricambiamo con aneddoti da scavo.

È passato poco più di un mese ma posso dire di sentirmi a casa.

 

Martina Francucci


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